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AMBIENTE E SALUTE PER L’EUROPA DEI DIRITTI UMANI – elezioni europee 2019

Le sfide che l’umanità si trova ad affrontare a partire dal cambiamento climatico, dalle disuguaglianzec profonde e crescenti che minano la convivenza sociale ci indicano che abbiamo bisogno di un’Europa che abbia una sua identità politica riconoscibile che nasca dalla democrazia e dalla ricchezza delle diversità culturali; sfide cruciali che debbono essere raccolte da Istituzioni europee democratiche che valorizzino il ruolo della partecipazione dei popoli alle decisioni e contrastino le intrusioni di interessi di parte.
L’Associazione medici per l’ambiente-ISDE (International Society of Doctors for the Environment)- Italia chiede ai futuri parlamentari europei di impegnarsi per un nuovo percorso che riprenda la strada verso una Europa veramente unita, a partire da una Costituzione condivisa ed attuata da tutti  gli Stati membri per poter contribuire alla soluzione delle gravi emergenze che incombono sul pianeta: cambiamenti climatici, distruzione delle risorse naturali, crisi economiche, culturali, sociali e politiche, nuovi rischi di guerre, solo per citare le emergenze più evidenti.
Di fronte a questo scenario globale abbiamo “bisogno di Europa”, intesa come reale Federazione di Stati, fraterna ed ospitale, che risponda alle esigenze delle varie popolazioni che la costituiscono.
La vecchia ricetta dell’unificazione europea attraverso la sola crescita economica ha procurato non solo mercificazione e degrado dell’ambiente, ma anche disoccupazione sempre più diffusa. Occorre un progetto di cittadinanza europea, per cui chi vi appartiene si senta allo stesso tempo cittadino della sua nazione e cittadino europeo, consapevole dei diritti umani, civili, sociali, culturali, religiosi e di genere che tale cittadinanza comporta. L’associazione medici per l’Ambiente- ISDE Italia ritiene che queste siano le premesse affinché il bene comune, la salute dei popoli e dell’ambiente attuale e futuro, possano trovare le soluzioni credibili e necessarie che sono drammaticamente urgenti.

AMBIENTE E SALUTE: UN APPROCCIO COMPLESSO E UNITARIO
L’ambiente nella sua accezione più completa e complessa – comprensiva di stili di vita, condizioni sociali ed economiche – è un determinante  fondamentale per il benessere psicofisico e quindi per la salute delle persone e delle popolazioni. La considerazione e la valutazione del rapporto ambiente e salute dovrà pertanto rivestire ancora di più un ruolo centrale in ogni intervento legislativo, programmatico e d’indirizzo del prossimo Parlamento Europeo. I cambiamenti climatici sono ormai un dato acclarato e non solo uno dei tanti scenari futuri possibili per il nostro pianeta.
ISDE ritiene che l’attuale modello economico sia insostenibile come è stato anche documentato dai recenti rapporti IPCC ovvero di autorevoli agenzie come la The Lancet Commission in tema di cambiamenti climatici che drammaticamente evidenziano come il tempo per azioni politiche di mitigazione stiano ormai scadendo.
Essi sono stati e continuano a essere indotti dall’immissione in atmosfera di gas serra, generati da attività industriali e sistemi di trasporto e dalle attività agricole e zootecniche, e rappresentano – come denunciato ormai da anni e in varie sedi dalla comunità scientifica internazionale – una grande emergenza planetaria e impongono scelte decisive e non più rimandabili, in ragione delle drammatiche conseguenze economiche, ambientali, biologiche, sanitarie a cui hanno già dato origine e a cui sempre più preludono.
Le istituzioni europee devono agire per modificare il modello economico e di consumo con azioni legislative coraggiose e precauzionali, in tutti i settori dell’attività economica e rafforzando anche la consapevolezza dei cittadini su questo problema. C’è l’esigenza di un vero e proprio cambio di paradigma, l’unica premessa di un cammino che riporti il nostro stile di vita nel solco della sostenibilità e della prevenzione primaria dei danni ambientali e alla salute.
L’Europa non può rinunciare ad una visione di lungo periodo e ad affrontare le implicazioni che la rapidità dei profondi cambiamenti in corso hanno sulle popolazioni e sui processi migratori con politiche di chiusura che non sono sostenibili nemmeno nel breve periodo.

Le difficoltà sono enormi, perché da un lato i mutamenti globali che una impostazione, in parte inconsapevole, delle relazioni del dare ed avere ha messo in moto continueranno per inerzia per un tempo lungo anche decenni e, dall’altro, perché le vie di uscita nel dettaglio dovranno e potranno essere costruite direttamente sul campo con un netto ricollocamento di risorse ed in una fase di partecipazione molto compromessa oggi dalla crisi delle forme democratiche e partecipative.
E’ indispensabile quindi un forte ripensamento dell’attuale modello di sviluppo e dell’intero sistema economico, che riconosca la centralità del binomio ambiente-salute.
Il rapporto dinamico, di interdipendenza e indissolubile che lega ambiente e salute deve essere essenziale nel dibattito scientifico e culturale e deve ispirare ed orientare tutte le scelte culturali, politiche e economiche. Come medici e ricercatori abbiamo il compito e il dovere morale di indicare tra queste quelle più opportune e sicure per tutelare l’ambiente e la salute delle persone e delle generazioni attuali e future e l’intera biosfera.
Sempre più spesso invece l’ambiente è stato ed è considerato come un fiorente settore d’affari e sempre più numerosi e drammatici sono diventati i crimini e gli scempi ambientali: inquinamento dell’intera eco-biosfera, con particolare riferimento alle catene alimentari e agli ecosistemi; deforestazione, desertificazione, cementificazione di territori sempre più vasti; grandi opere e infrastrutture, spacciate come cruciali (spesso con il sostegno di vere e proprie campagne mediatiche e pubblicitarie), ma devastanti per l’ambiente e dannose per la salute delle popolazioni.
Per questi motivi è necessario diffondere intorno ad ogni decisione e progetto ad alto impatto ambientale la più rigorosa ed obiettiva informazione scientifica, così da permettere e promuovere l’attiva partecipazione dei cittadini, in ogni Stato dell’Unione, secondo quanto previsto dalla Convenzione di Aarhus. Riteniamo, infatti, che una corretta informazione, la partecipazione democratica, la condivisione delle scelte siano presupposti fondamentali di una politica responsabile e rispettosa di un giusto rapporto tra cittadini e ambiente.
A partire dalle suddette considerazioni la nostra associazione auspica che qualsiasi intervento legislativo, programmatico e d’indirizzo del nuovo Parlamento europeo si ispiri ai suddetti valori e individua quindi alcuni principi fondamentali e settori prioritari per una corretta politica di salvaguardia dell’ambiente e di tutela della salute.

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ambiente e salute per l’europa dei diritti